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Dannate automibili.

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Yao 'Chugoku' Wang
view post Posted on 24/5/2010, 21:34






"Dannate automobili..."
Si ritrovò a pensare il silenzioso professore di filosofia, guardandosi il braccio ferito: era corso in frenetico aiuto di un gattino che stava per essere investito, procurandosi più di un'escoreazione lungo il braccio, il fianco e la coscia sinistra; ma la parte più lesa sembrava proprio la prima. Dovette faticare non poco per autoconvincerci che recarsi in infermeria fosse la cosa migliore. Sperava di non trovarvi nessuno, in special modo il professore intendente, Sadiq Adnan; ma ben sapeva sarebbe stata un'impresa ardua e utopica. Zoppicando lievemente, salì le scale del primo piano dell'edificio e si recò davanti la porta dell'infermeria. Esitò, mordendosi lievemente un labbro, e gettò occhiate sfuggenti da un lato all'altro del corridoio: nessuno nei dintorni. Beh, erano le sei del pomeriggio dopotutto, il tramonto stava calando, e sicuramente tutti gli studenti si preparavano per la cena. Sospirò e con mossa decisa aprì la porta.
- E' permesso...? -
Un po' di gentilezza ed educazione non guastavano mai.
 
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sarazaretta
view post Posted on 24/5/2010, 21:53




Era tardi ormai, non c'era più nessuno a quell'ora. E grazie a dio non c'era nemmeno nessun moccioso frignone a lamentarsi di qualche fantomatico mal di pancia, da tradurre con "mal di scuola".
Se ne stava così seduto sulla poltrona girevole, quella con le rotelle, vicino alla scrivania e alla teca dove teneva i medicinali. A fumare.
Almeno ora che poteva farsi una sigaretta in pace.
Ma nulla di così idillico poteva durare a lungo, infatti ecco che qualcuno si mise a bussare alla porta, chiedendosi subito chi diavolo poteva essere a disturbarlo a quell'ora.
-Avanti...-
Si girò verso la porta e vide chi stava entrando da quella porta.
Quel dannato moccioso.
Dannato moccioso con la maglietta e il braccio sporchi di rosso sangue, e dal modo in cui zoppicava e i suoi pantaloni erano rovinati doveva essersi abraso anche la coscia.
-Santo cielo...-
Spense la cicca nel posacenere e balzò in piedi, avvicinandosi al greco mentre con gli occhi cercava di guardare meglio le condizioni di quelle ferite. E non erano per niente buone.
-Si può sapere che diavolo hai combinato?-
Lo prese per il polso sano e lo fece sedere sul lettino, senza nemmeno fermarsi ad ascoltare quello che gli stava dicendo il moro. Perchè aveva la sensazione che avesse fatto una delle sue solite cavolate?
 
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Yao 'Chugoku' Wang
view post Posted on 24/5/2010, 21:57





Herakles arricciò il naso in una smorfia contrariata e arrossì lievemente: perchè doveva in qualunque modo smorzare ogni parte del suo orgoglio? Bene, si era già pentito di essere arrivato. Scostò malamente il suo braccio, stringendo i denti dal dolore.
- Non sono affari tuoi. A te importa solo darmi dei cerotti, al resto penso io... -
 
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sarazaretta
view post Posted on 24/5/2010, 22:15




Si tenne la mano sulla faccia, resistendo all'impulso di dargli un pugno ben assestato sulla testa.
Cretino di un greco.
Si massaggiò le tempie e contò fino a dieci, trattenendosi solo perchè era già conciato abbastanza male di suo.
-Sta zitto moccioso!-
Si girò e prese il disinfettante, l'ovatta e un pacco di garze e cerotto. Gli mancava solo quello, era finita la giornata e a lui toccava rimettere a posto quel cretino. Chissà come aveva fatto.
-Togliti la maglietta.-
Fece con la voce stanca, un po' distratta mentre strappava un pezzo di ovatta e lo imbeveva di disinfettante, tenendolo stretto tra le pinze metalliche. Si girò verso di lui e aspettò che si mettesse ad eseguire quello che gli aveva appena ordinato.
-Cosa hai combinato, Herakles?-
Chiese più serio, concentrato nel tamponare le ferite che si era procurato, cercando di non bruciare troppo al moro.
 
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Yao 'Chugoku' Wang
view post Posted on 25/5/2010, 21:08





Herakles si accigliò notevolmente e dovette mordersi a sangue un labbro per non gemere di dolore.
- C-Cazzo...! Brucia...! -
Ansimò piano, stringendo un occhio, e guardò dapprima il braccio offeso, poi il volto del turco, scrutandolo con astio.
- N-Non provare a rivolgerti a me i-in quel modo mai più. - Iniziò, affaticato dal dolore, con il solito tono lento e flemmatico - O mi vedrò costretto a ridurti peggio di come io stesso mi sono ridotto oggi... -
Non accennava minimamente alla causa delle lesioni, bensì cercava con evidenza di sviare il discorso. Sapeva che, dettagli la verità, Sadiq avrebbe preso a beffeggiarlo e deriderlo, vessando e insultando quelle povere creature che il greco tanto amava; e a quel punto, avrebbero finito per massacrarsi.
 
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sarazaretta
view post Posted on 25/5/2010, 21:43




Lo sapeva che si sarebbe lamentato per il bruciore, e poi si lamentava quando lo chiamava moccioso, nemmeno era forte quell'alcol.
-Resisti un altro po'...-
Fece sospirando, ripulendo i graffi e le ferite dalla polvere e dalla terra. Dal modo in cui si era procurato quelle ferite doveva esserci andato di mezzo in qualcosa di grosso.
-Piuttosto che pensare a delle minacce idiote chiudi quella bocca, mi distrai, e se mi distrai rischio di farti più male.-
Mise su una bacinella di ferro le pinze e l'ovatta, a disinfettarsi nel liquido sterile.
Prese le garze e le aprì, facendone un rettangolo abbastanza grande da coprirgli la ferita interamente. Ci mise il cerotto e lo avvicinò al braccio del moro, guardandolo negli occhi.
-Quindi ora chiudi la bocca.-
Intimò, additandolo.
Poi tornò concentrato sul suo braccio per attaccare precisamente il cerotto sulla pelle sana, se avesse sbagliato poteva anche tirargli via la pelle, e non avrebbe voluto sentire le sue urla nei suoi mille insulti.
In fondo nel suo campo era bravo, non doveva temere.
-Allora... come te lo sei fatto? Hai fatto un incidente... in strada?-
Chiese guardandolo, da come era fatta la sua ferita qualcosa l'aveva capita...
 
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Yao 'Chugoku' Wang
view post Posted on 26/5/2010, 21:36





Strinse i denti e tentò di non gemere per il dolore. Ansimava, deglutendo appena, cercando di trattenere i lamenti.
- N-Non sono... Affari... Tuoi. -
Sibilò, con un filo di voce. Non gli avrebbe mai esplicato il vero motivo; e purtroppo, a quanto pareva, il turco era sulla buona strada di interpretare l'accaduto.
Si morse le labbra, stringendo un occhio, e poggiò le natiche al lettino dietro di sè.
"Dannazione, che male..." pensò, lanciando uno sbuffo.
 
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sarazaretta
view post Posted on 26/5/2010, 21:47




Alzò lo sguardo verso di lui e sorrise guardandolo, lasciando andare il suo braccio. Si girò e andò a prendere delle nuove garze e dei nuovi cerotti, cercandoli dentro l'armadietto dove li teneva insieme agli altri farmaci.
-Avanti fammi dare un'occhiata alla tua gambe, togliti i pantaloni.-
Disse con la calma più assoluta, restando a trafficare nell'armadietto per cercare bende o qualsiasi altra cosa potesse servire.
-Ho visto che zoppichi... devi aver preso una bella botta...-
Si girò verso di lui e gli andò davanti, aspettando che si spogliasse per dare una controllata alla gamba. Sembrava essere passato così tanto tempo da quando gli incerottava le sbucciature che si faceva salendo sugli alberi e andando dietro ai gatti...
Doveva essere successo così anche quella volta, solo che era cresciuto, ed erano cresciuti anche i danni che faceva quel moccioso...
 
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Yao 'Chugoku' Wang
view post Posted on 26/5/2010, 21:55





Lo osservò allontanarsi con lieve scetticismo, voltando poi lo sguardo al braccio appena fasciato. Corrucciò il viso in un lieve ed impercettibile broncio.
"Spero che il micio stia bene..."
Pensò, preoccupato. Alle parole del turco che poco distante da lui armeggiava nell'armadietto, arrossì lievemente, piegando le labbra in una smorfia di contrariato imbarazzo.
- No che non li tolgo! Sto bene... -
Si affrettò ad aggiungere, girando il viso.
 
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sarazaretta
view post Posted on 26/5/2010, 21:56




Lo guardò con sufficienza e lasciò tutto il materiale sul lettino, incrociando le braccia sul petto mentre lo guardava dritto negli occhi.
-Forza, non ho tutto il tempo del mondo. Togliti questi maledetti pantaloni, moccioso.-
Fece più fermo, avvicinandosi al suo viso e scrutandolo negli occhi, che aveva appena nascosto girando la testa. Prese il suo mento e lo girò verso il suo, cercando le iridi chiare.
-Cos'è ti vergogni del tuo medico?-
Chiese con un sorriso divertito, un piccolo e sottile ghigno che illuminava i suoi occhi.
Fece un passo in più verso di lui, come se fosse una sfida ora quella.
-O te li devo togliere io?-
Portò le mani sul bordo dei suoi pantaloni e fece per tirarli giù. Non aveva tempo davvero, e voleva tornarsene alla sua stanza il prima possibile.

Edited by sarazaretta - 26/5/2010, 23:12
 
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Yao 'Chugoku' Wang
view post Posted on 26/5/2010, 22:16





Quando lo percepì avvicinarsi, fece per girare le iridi di pochi gradi, ma la mano del turco fu più veloce e lo istigò a voltarsi con forza verso di lui.
Strinse i denti, quasi ringhiando alle sue parole, mentre un lieve rossore gli vestiva le guance.
- Dannato stronzo... -
Sussurrò, in un sibilo. Quando le parole del turco si fecero più audaci, come le sue mani che celeri afferrarono il lembo dei pantaloni, Herakles sgranò appena gli occhi e si dimenò come potè, a causa delle ferite.
- N-Non ci provare, vecchio porco! -
Sbottò, acido: il sesso per Herakles era un'abitudine, ma non con Sadiq Adnan. Un rapporto con lui significava "vergogna", "sconfitta", "sottomissione". E non lo avrebbe mai permesso.
 
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sarazaretta
view post Posted on 26/5/2010, 22:29




Sapeva che quello che stava facendo non era esattamente "professionale", ma non conosceva altri modi per smuoverlo un po' e se l'avesse fatto uscire da quella dannatissima infermeria senza aver finito di curarlo si sarebbe sentito in colpa.
E non voleva sentirsi in colpa per quel cretino.
-Sisi, dannato stronzo, vecchio porco...-
Disse con un sussurro sulle sue labbra, per poi sbottonare in un attimo i suoi pantaloni e tirarli giù veloce, senza quasi che l'altro se ne potesse accorgere.
Se non altro ci era riuscito, anche se ora avrebbe frignato per ore su quanto fosse un pervertito, uno stronzo, eccetera eccetera.
Lo conosceva da troppo tempo per non sapere come si sarebbe lamentato qualsiasi cosa facesse.
-Visto? Alla fine te li sei tolti, volente o nolente.-
Prese il suo ginocchio e lo spostò di lato, mostrandogli il lato esterno della coscia, tutto escoriato fino alla caviglia che sembrava parecchio gonfia.
Sospirò e lo guardò apprensivo, come si guarda un bambino che nasconde le ferite.
-Fino a quando volevi tenermi nascoste queste?-
Scosse la testa e si rialzò, prendendolo da sotto le braccia per issarlo sul lettino, muovendo la gamba per vedere se aveva lesioni più serie.
Fortunatamente sembrava tutto lieve.
-Sei finito sotto una macchina?-
Chiese serio guardandolo negli occhi, per poi riabbassarli per prendere ovatta e disinfettante, quelli di prima che tanto lo avevano fatto penare. Peggio per lui, poteva farsi uscire il fiato prima.
 
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